Quando si decide di fare trading, un fattore da non sottovalutare nella scelta del broker forex è sicuramente lo spread. Lo spread è l'elemento che indica la differenza di prezzo tra ASK e BID. Normalmente nelle coppie di valuta molto scambiate, lo spread parte in genere da un minimo di 1 o 2 pips.
In alcuni casi il valere dello spread nel forex applicato dal broker è indicato con numeri decimali come per esempio 1,6 pips.
Abbiamo parlato di spread fisso e spread variabile, ma quale è il migliore?
Lo spread variabile significa che durante la contrattazione, in qualsiasi momento lo spread può aumentare o diminuire. Da precisare che il suo valore non andrà mai sotto una soglia minima.
Può capitare infatti che il broker tenderà ad aumentare lo spread nei momenti di maggiore volatilità (scambi molto sostenuti, ovvero moltissime transazioni nell'intero mercato). Questo accade spesso durante i minuti (immediatamente precedenti o successivi) in cui avviene il rilascio di qualche dato macroeconomico rilevante (tasso di disoccupazione di qualche nazione, valore del PIL, ecc…).
Per il trader che opera sfruttando queste informazioni lo spread variabile può essere un problema e può farci entrare ad un prezzo non proprio conveniente.
Alcuni trader, in base alle proprie esigenze e strategie operative, preferiscono operare con broker forex che garantiscono spread fissi, che anche se leggermente più alti, possono garantire una maggiore precisione nei momenti di grossa volatilità dei mercati.
Questo fa capire quanto sia importante confrontare sempre gli spread nella scelta del broker forex.