Secondo l’Ordine degli avvocati di Treviso i “patti di quota lite”, previsti nei mandati con cui alcuni clienti riconoscono una quota dei futuri risarcimenti dalle ex popolari venete ad uno studio legale trevigiano, rappresentano un illecito disciplinare.
Una situazione complicata dove l’intervento dell'Ordine degli avvocati di Treviso arriva a fare un po’ di chiarezza nella confusione che vede sempre più ex soci della Popolare di Vicenza e Veneto Banca rimasti a secco dei propri risparmi, bussare alle porte degli studi legali.
Il presidente trevigiano dell'Ordine degli avvocati, Massimo Sonego, spiega in modo chiaro l'illecito disciplinare con queste parole:
“illecito deontologico, questi patti sono nulli anche sotto il profilo civilistico. Ne deriva che l’avvocato che lo abbia stipulato non è vincolato al suo rispetto, e potrebbe in ogni momento disconoscerlo, chiedendo di essere pagato in base ai vigenti parametri tariffari, indipendentemente dall’esito del giudizio”
L’intervento di Sonego è stato motivato dalle affermazioni di un avvocato di Treviso, Sergio Calvetti di Tlc
Lawyers, che in relazione alle cause avviate contro le ex popolari venete da parte di ex soci aveva confermato e spiegato al giornale Il Mattino che «l’azione collettiva è fatta a risultato e il 15% si ottiene solo se c’è risarcimento». Una percentuale che potrebbe stupire, dato che negli stati anglosassoni questa percentuale arriva anche al 30-40 per cento, ma tecnicamente spiegano gli esperti contattati, è fattibile.
Il presidente trevigiano Sonego aggiunge inoltre:
“Il Consiglio dell'Ordine, pur non fornendo pareri in materia deontologica a nessuno se non ai propri iscritti, si prende cura degli interessi dei clienti degli avvocati. In materia tariffaria lo fa da un lato rendendosi disponibile ad esperire tentativi di conciliazione tra avvocato e cliente, dall'altro chiedendo in ogni caso all'ex cliente di fornire le proprie deduzioni quando un avvocato chiede all'Ordine la liquidazione della propria parcella in vista di una futura causa”
Per quanto riguarda i “patti di quota lite” prospettati da Tlc Lawyers, Sonego spiega:
“il patto con il quale un avvocato concordi di farsi pagare una determinata percentuale di quanto il giudice riconoscerà al proprio cliente all’esito della causa, configura esattamente il patto di quota lite vietato dalla nuova legge professionale forense del 2012 ed è sanzionato con la sospensione dell’esercizio della professione”
Il presidente trevigiano termina il discorso affermando che:
“quando il Consiglio dell’Ordine verrà a conoscenza di comportamenti deontologicamente scorretti, e nello specifico di patti di quota lite, non può fare altro che segnalare il fatto al Consiglio distrettuale di disciplina di Venezia, per i provvedimenti del caso”
Nelle prossime settimane si farà più chiarezza per quanto riguarda gli ex soci della Popolare di Vicenza e Veneto Banca.