Gli ETF di prima generazione sono organismi d’investimento collettivo del risparmio aperti ed hanno l’obiettivo di garantire un rendimento fedele all’andamento di un benchmark. Dal punto di vista strettamente tecnico, l’obiettivo degli ETF è quello di realizzare un trekking error ( pari alla differenza tra il rendimento del fondo e quello del benchmark di riferimento) prossimo allo zero.
La gestione passiva è ampiamente giustificata dalla letteratura, poiché, ha sempre più valore la tesi secondo la quale in un mercato efficiente non è possibile ottenere performance superiori a quelle del benchmark, quindi, al netto delle spese di gestione e delle imposte, la gestione passiva genera dei rendimenti superiori rispetto a quella attiva.
Questi strumenti sono quotati in un mercato regolamentato, in modo del tutto analogo a un’azione, perciò gli investitori sia istituzionali che retail possono investire e disinvestire sul mercato secondario con le stesse modalità semplici e immediate utilizzate per l’acquisto di un’azione.
Gli ETF si sono evoluti molto rapidamente, e oggi gli emittenti propongono indicizzazioni a indici sempre più diversificati e numerosi, con fini che ricordano per molti aspetti quelli della gestione attiva anche se la gestione è comunque considerata passiva.
Le nuove generazioni non si limitano più a riprodurre indici azionari, obbligazionari o monetari, ma grazie a modelli obiettivi e non secondo scelte discrezionali, fanno variare l’indice scegliendo le società più solide e con maggiori prospettive di sviluppo.
Nel mercato italiano, dal 2002, quando Borsa Italiana ha avviato la negoziazione su un apposito comparto, gli ETF hanno avuto un notevole successo e nonostante la crisi, le contrattazioni continuano a crescere.
Nel 2008 il numero di strumenti quotati nel segmento ETF plus di Borsa Italiana è aumentato di oltre il 60%, e i contratti scambiati a Piazza Affari rappresentano la percentuale più elevata in Europa con il 41%.
Le caratteristiche di efficienza, trasparenza e di contenimento delle spese di gestione, ma anche la nascita della figura di consulente finanziario indipendente (introdotta con la Mifid) sono i principali motivi che hanno contribuito a questo successo.
Fonte: vostrisoldi.it