La psicologia è l’anima del Trading, ed una corretta gestione dei propri impulsi, in relazione ad un’applicazione saggia della propria strategia, rappresentano le armi fondamentali per potersi garantire dei buoni guadagni ed una carriera durevole e proficua nello spietato universo della finanza.
Se abbiamo già definito avidità e ansia, oggi ci occupiamo dell’eccessiva speranza che anima molti Trader, soprattutto nel mercato delle valute, il Forex. Che cosa si intende per speranza? Beh, in troppi la considerano l’ultima a morire, e per questo non riescono, dinanzi a perdite consolidate, a porre un freno, ad utilizzare i famosi Stop Loss.
Partiamo da alcuni dati: esistono le tendenze di tipo rialzista, ribassista e quelle piatte, le quali non vanno mai contro la tendenza. Se ci troviamo ad aprire una posizione contro il trend, utilizzare gli Stop Loss è fondamentale, ma al tempo stesso è importante non aprire un’altra posizione che sia in grado di far andare verso il basso il prezzo medio.
Questo è un errore che, invece, molti Trader compiono. Poi, dinanzi alla perdita, è nota la tecnica che utilizzano spesso società di investimento asiatiche, tramite la quale si aprono nuove posizioni di acquisto o vendita, per limitare le perdite. L’obiettivo è quello di di sbilanciare la psicologia dei trader di fronte agli ordini, dando un po’ più di tempo per pensare alla propria strategia commerciale.
Spesso, poi, anche dinanzi a perdite palesi la psicologia dei trader è quella di non chiudere alcuna posizione, sperando sempre che il mercato inverta la rotta, la propria tendenza, e permetta di ridurre la perdita o addirittura di arrivare al pareggio. Ma questo non avviene praticamente mai, e ci si trova a dover fare i conti con perdite di 100 pips, quando quelle ‘normali’ non dovrebbero superare le 20/30 pips.
Ecco perchè, in conclusione, è fondamentale imparare ad arrestare una perdita ed a tenere a freno i propri desideri di rivalsa sul mercato. Perchè in caso di fallimento troppo grosso, allora sì che sarà difficile ripartire.