Gli investitori che intendono puntare i propri risparmi sul mercato delle obbligazioni si ritrovano a dover scegliere tra emissioni governative e bond societari, una scelta che deve essere basata sulla propensione al rischio del risparmiatore e sul valore complessivo del patrimonio.
In entrambi i casi esiste una propensione a rischio, la stessa che caratterizza tutti gli investimenti. A seconda della composizione del portafoglio obbligazionario, tuttavia, la propensione al rischio può essere alta, media o bassa.
In un portafoglio obbligazionario a basso rischio l’80% sarà costituito da titoli di Stato ad elevato rating, il 10% da titoli di Stato a medio rating e il restante 10% da bond societari ad elevato rating.
Dal punto di vista della durata dei titoli, invece, il 60% sarà costituito da obbligazioni a 1 anno, il 20% da obbligazioni a 2 anni, il 10% da obbligazioni a 5 anni e il 10% da obbligazioni a 10 anni.
Un portafoglio obbligazionario a medio rischio sarà composto per il 60% da titoli di Stato ad elevato rating, per il 20% da titoli di Stato a basso rating, per il 10% da bond societari ad elevato rating e per il 10% da bond societari a medio rating.
Di questi titoli il 40% dovrà essere rappresentato da obbligazioni a 1 anno, il 30% da obbligazioni a 2 anni, il 15% da obbligazioni a 5 anni, il 10% da obbligazioni a 10 anni e il 5% da obbligazioni a oltre 10 anni.
Un portafoglio obbligazionario a rischio elevato, invece, sarà composto per il 10% da titoli di Stato ad elevato rating, per il 20% da titoli di Stato a medio rating, per il 10% da titoli di Stato a basso rating, per il 10% da bond societari ad elevato rating, per il 30% da bond societari a medio rating e per il 20% da bond societari a basso rating. Il 20% di questi dovrà essere costituito da obbligazioni a 1 anno, il 30% da obbligazioni a 2 anni, il 15% da obbligazioni a 5 anni, il 25% da obbligazioni a 10 anni e il 10% da obbligazioni a oltre 10 anni.