Al momento, i tassi sono ancora bassi, ma in risalita. Cosa significa questo dando uno sguardo alla storia.
Quando i tassi sono saliti costantemente, le cose non sono state positive per i mercati azionari. E’ per questo che tutto il mondo della finanza segue attentamente l’evoluzione degli stessi molto più di quanto si pensi.
In una prima fase, le azioni continuano a crescere insieme ai rendimenti. Infatti, tassi in salita significano anche crescita economica e inflazione, due cose tendenzialmente positive per le azioni. Almeno fino a che inflazione e tassi non iniziano a crescere troppo.
A questo punto, i tassi alti generano problemi sotto due punti di vista:
In primis, frenano gli utili aziendali, visto che il costo dell’indebitamento aumenta.
In secondo luogo, e questo e’ l’aspetto sicuramente piu’ importante, l’aumento dei tassi rende piu’ competitivo il rendimento del cosi’ detto “risk-free“.
Di conseguenza, gli investitori domandano un rendimento inziale maggiore da parte delle azioni. Se in un primo tempo utili e dividendi non cambiano, il maggior rendimento passa tramite una correzione del prezzo. In genere, utili e dividendi non riescono ad aggiustarsi con la stessa velocita’ con cui salgono i tassi.
Guardando alla storia più recente, due volte i tassi sono saliti in modo repentino. Nel 1999, tra aprile e dicembre, il rendimento sui titoli a 20 anni salì del 21% (attenzione, non significa che i rendimenti raggiunsero il 21%, significa che i rendimenti salirono del 21%). Un altra volta, invece, questo avvenne nel 1987, tra aprile ed agosto.
In entrambi i casi, tempo qualche mese e i mercati iniziarono una profonda correzione.
Anche questa volta, da settembre ad oggi i rendimenti dei bond sono cresciuti in modo molto veloce e consistente.
Il mercato, come sempre, e’ imprevedibile e puo’ fare qualsiasi cosa. Se l’aumento dei tassi ha generato correzioni in passato, non e’ detto che fara’ lo stesso anche questa volta. Tuttavia, e’ opportuno stare con gli occhi aperti e gestire adeguatamente la situazione.
Come?
In vari modi. Ad esempio sfruttare i rialzi di questi mesi per ribilanciare il portafoglio, oppure fissando delle trailing stop-loss, o, ancora, investendo in azioni meno esposte all’aumento del costo del debito.