Un fondo comune di investimento è costituito da un insieme molto ampio di investitori che versano denaro in una sorta di “cassa” comune, con una cifra minima che può variare da poche centinaia a qualche migliaia di euro.
Il Gestore del fondo, deciderà su cosa investire quell'immenso capitale, rispettando però le regole imposte dallo “statuto”.
In pratica se si tratta di un fondo azionario italiano, il Gestore potrebbe essere obbligato a rispettare queste regole di esempio: investire in titoli azionari italiani da un minimo del 70% ad un massimo del 100% del capitale, scegliendo almeno 6 titoli con un peso per titolo non superiore al 30% del totale.
Quando i titoli sottostanti salgono di valore fanno aumentare anche il capitale del fondo, e quindi anche il valore delle quote possedute dai singoli investitori.
Se questi professionisti possono disporre di decine di esperti, di centinaia di computer, di miliardi di euro da investire e soprattutto se hanno alle spalle una struttura molto solida ed attendibile, allora ci faranno sicuramente diventare ricchi.
Invece no, perché nonostante ci siano anche società serie e Gestori bravissimi, normalmente i fondi sono molto inerziali, statici e tendono a rimanere troppo ancorati ai titoli sottostanti, in certi casi crollando inesorabilmente con essi per non parlare poi dei costi occulti o delle spese di gestione.
Un esempio di come i Gestori non sempre sono “bravi” Gestori:
Nel grande ribasso di Borsa dell'estate 1998 una gran quantità di Gestori italiani non riuscì a sfruttare l'occasione. C'era stata una crescita interminabile culminata con i massimi storici (anche degli indicatori quindi con un forte livello di criticità), a cui è seguito un movimento di poco in salita (quindi una possibile fase di congestione) con una perdita di forza progressiva.
Ebbene dopo ripetuti rimbalzi (ben 6) su di un solido supporto, c'è stata la rottura al ribasso con l'indicatore MACD che è passato ampiamente sotto lo zero (= mercato orso), come potete vedere nel grafico in corrispondenza del cerchietto giallo.
Ci credereste? Molti Gestori erano ancora dentro, ed alcuni avevano addirittura incrementato sotto la pressione della liquidità da investire.
L'Analisi Tecnica parla molto chiaro in proposito, si doveva vendere senza pietà, per poi ricomprare in corrispondenza del secondo cerchietto giallo, quando il mercato si è girato nuovamente. Pensate a quel -25% che tutti gli investitori si sarebbero risparmiati!!!
Non solo, se i Gestori avessero venduto e poi fossero rientrati “come da manuale”, avrebbero guadagnato un bel 25% in 3 mesi perché il mercato è tornato di nuovo ai massimi. Quindi si sarebbero trovati con un capitale incrementato anziché riportato allo stato precedente. Niente è più eloquente del grafico.
Ma siamo proprio sicuri che sul lungo periodo si guadagna comunque ?
Se guardiamo gli indici di Borsa mondiali sembrerebbe di si perché tutte le Borse, a lungo termine, chi più e chi meno salgono come si può vedere anche nel grafico di questo fondo azionario italiano.
Ma attenzione perché la Legge di Murphy dice: <>. Guardate il grafico di questo fondo che investe nei paesi emergenti.
Qualunque motivo ci sia sotto, resta il fatto che dopo 5 anni, ha registrato un valore inferiore al suo stesso collocamento. Vi sembra che sia un buon investimento a lungo termine?
Ma allora questi fondi sono da evitare? Bisogna confidare nella fortuna?
Direi proprio di no, visto che avrete sicuramente notato che questo fondo ha avuto escursioni anche del 100% e si presta molto bene al trading.
Se poi disponiamo di un Trading System ben ottimizzato, guardate un po' nel grafico cosa si poteva ottenere …
In conclusione
* I fondi comuni costituiscono un'ottima opportunità di investimento. Perché sono accessibili a tutti, si possono seguire facilmente e ce ne sono una gran varietà di tipologie (azionari, settoriali, flessibili, obbligazionari, assicurativi ecc.).
* E' necessario però sapere cosa si acquista! Quindi sforzarsi di valutare le caratteristiche e le potenzialità del fondo, ma anche saper giudicare il momento più opportuno di entrare.
* Tenete inoltre presente che i fondi (ed i relativi Gestori) non sono tutti uguali. Infatti nonostante ci siano delle categorie e dei regolamenti ben precisi, non sempre le performance sono simili e, cosa a cui fare ancora più attenzione, non sempre le commissioni di gestione, di entrata o di uscita sono simili. E' importante quindi valutare prima l'Operatore o il Gestore a cui affidare i propri risparmi, così come è necessario selezionare i singoli fondi proposti dalla Banca o dal Promotore a cui ci si è affidati. A questa esigenza cerca di dare una risposta la Consulenza Finanziaria Indipendente così come tante società indipendenti di Rating.
* E' molto importante usare lo stesso approccio dell'ambito azionario, (studio della serie storica, analisi e trading), anche con i fondi delle altre tipologie come i fondi flessibili o i fondi obbligazionari. Essi costituiscono tra l'altro un ottimo “appoggio” degnamente remunerato su cui tenere la liquidità quando si è fuori da quelli azionari o più speculativi.
* Ah, dimenticavo esistono anche le gestioni patrimoniali di fondi, che in linea di massima sono ben strutturate, ma spesso, a fronte di rendimenti non sempre significativi, hanno diversi inconvenienti: investimento minimo molto elevato, scarsa trasparenza, rigidità, costo ed a volte anche doppie commissioni.