Ritorniamo a parlare dei futures, in quanto possono essere facilmente negoziati in borsa.
Con questa tipologia di contratto, entrambe le parti si obbligano a scambiarsi, alla scadenza, un quantitativo di certe attività finanziarie, ad un prezzo prestabilito nel contratto stesso.
Leggermente diverso è il caso dei futures sugli indici che, invece, danno l’obbligo di scambiarsi una somma di denaro che è pari alla differenza tra il valore che l’indice assume alla sottoscrizione del contratto e il valore che, invece, assume alla scadenza.
La borsa dovrà specificare:
le caratteristiche dell’attività;
l’ammontare oggetto del contratto;
luogo di consegna;
il periodo del mese in cui si può effettuare tale consegna;
la quotazione dei prezzi;
eventuali limiti massimi e minimi alle oscillazioni dei prezzi.
Poichè sono dei contratti standard, i futures possono essere scambiati. La standardizzazione è a livello di taglio unitario, di scadenza e di modalità per la negoziazione.
Solitamente, i futures si acquistano quando ci si aspetta che possano rialzare, al contrario si vendono quando ci si aspetta un loro ribasso.
Gli istituti che regolano il mercato dei futures sono:
autorità di regolamentazione, che autorizza la negoziazione dei futures stessi e controlla l’attività degli operatori e la trasparenza del mercato;
clearing house, è un’agenzia che responsabile di assicurare il corretto funzionamento del mercato dei futures.