Una delle possibilità più interessanti per chi in questi anni si dedica al trading online o cercare di guadagnare in borsa in modo più o meno sistematico è la possibilità, semplice e accessibile come mai prima d’ora da quando esistono le Borse e i mercati finanziari, di scegliere su quali mercati operare.
Uno dei primi concetti che spiego nell’ambito del corso a proposito, è infatti quello di prendere in seria considerazione l’idea di guardare oltre confine per trovare le opportunità di trading e di investimento più interessanti.
Anche se le tecniche insegnate al corso si possono applicare allo stesso modo su qualsiasi mercato finanziario del mondo, è però vero che l’Italia, borsisticamente parlando, presenta più di un problema e non molte opportunità. Partendo dal fatto che è un mercato numericamente piccolo (circa 300-400 azioni quotate a Milano contro le oltre 6.000 azioni quotate sui mercati americani), la Borsa italiana soffre anche di altri mali tra i quali una regolamentazione non così rigorosa (tanto per dirne una, i nostri illuminati politici qualche anno fa hanno depenalizzato il falso in bilancio…) ma che presenta invece limitazioni assurde come la “chiusura per eccesso di ribasso” o la “chiusura per eccesso di rialzo“, non obbliga le società quotate a fornire il bilancio trimestralmente ma solo annualmente, non ha tutta questa grande liquidità, non è pienamente operativa relativamente allo SHORT SELLING, è limitatissima sul mercato delle OPZIONI etc.
Insomma, fatto lo sforzo di aver investito in formazione e compiuto la necessaria gavetta (fattori senza i quali avventurarsi in borsa è un vero suicidio finanziario!), ogni persona che vuole guadagnare in borsa dai propri investimenti o da una robusta attività di trading può sicuramente guardarsi intorno e puntare su altri mercati europei più “solidi” e più capitalizzati del nostro (Gran Bretagna e Germania le prime e più logiche possibilità) o, miglior soluzione in assoluto, dirigersi verso il più grande mercato finanziario del mondo ossia gli Stati Uniti d’America attraverso il NYSE (ossia Wall Street) oppure il NASDAQ.
Da non sottovalutare infine la possibilità di guardare nei paesi emergenti (India, Cina, Brasile, Russia, Messico, Indonesia solo per citarne alcuni) che, a livello macroeconomico, sono quelli sicuramente destinati a registrare le crescite maggiori nei prossimi 10 anni. In questi casi, se appare logicamente complesso andare a scovare la singola azione dal futuro roseo in Messico o in India, ci vengono sicuramente in aiuto gli ETF (EXCHANGE TRADED FUNDS) che, essendo “FONDI” (ossia panieri di investimento composti a loro volta da più titoli selezionati solitamente su base geografica o settoriale) scambiabili come singole azioni, ci permettono con grande semplicità di posizionare il nostro denaro su questi mercati con pochi clic del nostro mouse a partire da qualsiasi banca italiana che ci offra una piattaforma di trading online con accesso al sempre più ricco mercato degli ETF. Attraverso l’investimento in ETF, accessibile a partire anche da somme minime come qualche centinaio o migliaio di euro, possiamo quindi diversificare i nostri investimenti e guadagnare in borsa anche al di fuori dei confini italici cercando le migliori opportunità del momento.