La gestione di un qualsiasi investimento speculativo, sia questo un titolo azionario, un fondo azionario o un comparto Etf, è molto importante strategicamente, al pari della scelta del timing di ingresso e della tecnica utilizzata per acquistarlo o per selezionarlo.
Facciamo un esempio operativo considerando l’acquisto di un titolo azionario (che, ripetiamo, può essere un Fondo o un Etf). Supponiamo che il quantitativo dell’acquisto sia suddivisibile in due tranche uguali.
L’investimento ipotizzato riguarda l’acquisto di 10.000 azioni Enel al prezzo di 4 euro per un importo di 40.000 euro. Il numero di azioni è quindi divisibile in due lotti o tranche di 5.000 azioni ciascuno. Una volta effettuato l’acquisto tramite la piattaforma banking online (o la banca o il promotore), occorre stabilire i livelli di profitto (stop profit) desiderato e di perdita (stop loss) accettata.
Registriamo un ordine di vendita di 5.000 azioni (metà del portafoglio) al prezzo del primo target (stop profit) di 4,20 euro. Poi registriamo un ordine di vendita (stop loss) per tutto il portafoglio di 10.000 azioni al prezzo di 3,90 euro. Con la fissazione di questi due paletti la strategia è delineata, avendo stabilito l’entità massima della perdita. Infatti, o guadagneremo 1.000 euro (20 centesimi di capital gain per 5.000 azioni, pari al 5%) oppure perderemo altrettanti 1.000 euro (10 centesimi di perdita per 10.000 azioni, pari al 2,5%).
A questo punto, vediamo il comportamento da tenere nell’uno o nell’altro caso. Nell’eventualità negativa, cioè che le azioni Enel si deprezzino sino a raggiungere lo stop loss, usciamo dal mercato con una perdita di 1.000 euro, facilmente recuperabile con un capitale residuo di 39.000 euro. Quindi cerchiamo altre opportunità sul mercato evitando di rientrare sullo stesso titolo.
Se invece il prezzo delle azioni Enel sale sino a raggiungere il primo target di profitto di 4,20 euro, realizziamo un guadagno di 1.000 euro. A questo punto, avendo ancora altre 5.000 azioni in portafoglio, andiamo a fissare il nuovo stop profit, che sarà di 4,40 euro, ed il nuovo stop loss, che sarà di 4 euro, cioè il prezzo originario di acquisto. Con questa impostazione operativa abbiamo la possibilità, in caso di ulteriore rialzo delle quotazioni, di aumentare i profitti realizzando altri 2.000 euro (40 centesimi su 5.000 azioni), mentre se il mercato dovesse scendere, la seconda tranche si chiuderà esattamente al prezzo originario di acquisto, senza generare alcuna perdita.
Operando in questo modo, con ferrea disciplina, avremo la possibilità di gestire al meglio il rischio. Purtroppo questo metodo non viene quasi mai utilizzato per mancanza di autocontrollo e, nella maggior parte dei casi, si registrano piccoli profitti, mentre le perdite sono spesso rilevanti e realizzate a causa della disperazione. Infatti, chi improvvisa in borsa, riesce a realizzare un notevole numero di operazioni con piccoli profitti, a cui poi tristemente fa seguito anche una sola operazione, ma con una perdita notevole.
Vogliamo aggiungere una raccomandazione, quella di guardarsi bene da tutti coloro che promettono o garantiscono ingenti profitti in poco tempo, o di fare recuperare velocemente perdite già subite.